Siamo sicuri che avere effettuato opere di efficientamento energetico eviterà di intervenire con ulteriori lavori sugli immobili nei prossimi anni?
Molti proprietari immobiliari che hanno deliberato ed eseguito i lavori con Superbonus stanno valutando con favore le nuove normative in materia di case green che andrà in vigore dal 2030 e poi 2033. Infatti, la normativa europea prevede che entro il 2030 gli immobili in Europa, salvo alcune deroghe, dovrebbero già essere classificati in classe E ed entro il 2033 in classe D.
Purtroppo, non tutti sanno che l’aver eseguito sull’edificio condominiale i lavori con bonus fiscali non comporta necessariamente un innalzamento delle classi energetiche per tutti i singoli proprietari.
Difatti, il requisito per poter accedere ai bonus fiscali è l’APE media del doppio salto di classe energetica. Gli interventi effettuati su condomini con tipologie diverse, con appartamenti a piano terra, negozi, box, attici hanno comportato lavori diversi al fine di ottenere l’aumento di due classi energetiche.
La Direttiva casa green dell‘ Unione europea a regime dovrà prevedere delle deroghe perché non si potranno applicare le stesse disposizioni a case costruite in Svezia e a immobili edificati in Grecia o sud Italia.
In ogni caso ad oggi i punti fermi sono che entro il 2030 tutti gli immobili, a parte quelle esentate, ad esempio la casa vacanza, e altre casistiche, dovranno raggiungere la classe energetica E ed entro il 2033 la classe energetica D.
Per far comprendere meglio la questione, ad oggi poco approfondita, potremmo fare un esempio pratico: prendiamo in considerazione un condominio nel quale gli ultimi piani e quelli al piano terra sono passati dalla classe G a B, i piani intermedi non hanno subito alcuna modifica perchè già riscaldati, i negozi sono rimasti in classe G, non avendo rifatto serramenti e l’edificio condominiale è stato interessato da coibentazione delle pareti, isolazione del tetto e cambio della caldaia, tuttavia , nonostante tutti questi importanti interventi, ci saranno immobili che sono rimasti in classe G o F, proprio perché l’obiettivo previsto dalla norna era quello di ottenere, con il Superbonus, l’APE media del condominio con aumento di due classi.
I proprietari degli immobili che saranno rimasti in classe G o F, necessariamente entro i 2033 dovranno intervenire sui loro appartamenti per effettuare altri e ulteriori lavori finalizzati ad alzare le classi dei loro immobili.
Se questi stessi condomini hanno beneficato già delle detrazioni, nel 2033 come faranno ad accedere a eventuali altre benefici se hanno ancora in corso le detrazioni per il Superbonus, peraltro con possibili verifiche sulle regolarità delle cessioni effettuate per il Superbonus?
Oggi chi si è rammaricato di non essere riuscito ad agganciare il treno del Superbonus, con tutte le criticità già evidenziate, dovrebbe riflettere sul fatto che forse il non aver aderito alle proposte “ammiccanti“ delle Imprese e dei General, non è stata una occasione perduta, ma un rischio evitato con conseguenze disastrose sotto svariati punti di vista.